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La gestione dei millennials in azienda

| Riccardo Germani |

Una recente indagine di Great Place to Work, nota agenzia di consulenza aziendale, ha indicato i 3 bisogni chiave che le migliori aziende soddisfano per attirare talenti e convincerli a rimanere.

I ricercatori di Great Place to Work si sono concentrati soprattutto sui “millennials”, ovvero le persone nate tra la metà degli anni ‘80 e la metà degli anni ‘90. Le interviste hanno coinvolto oltre 330.000 impiegati presso aziende di tutti i settori, raccogliendo le loro opinioni in termini di fiducia, innovazione, valori aziendali e leadership.

I dati – che coincidono con quelli della Employer Branding Research di Randastad – hanno rivelato che significato, orgoglio e rapporto con il lavoro sono i fattori più importanti per i millennials, in grado di aumentare le probabilità che un dipendente rimanga in azienda o ne parli bene ad altre persone.

Il grafico che rappresenta questa tendenza è riportato in figura 1.

Fig. 1 Fattori che determinano la soddisfazione dei Millennials sul posto di lavoro, secondo Great Place to Work.

Gli autori dello studio affermano che i Millennials danno più peso alla passione e al significato del proprio lavoro rispetto ai Baby Boomers e alla generazione X (ovvero quelli che stanno tra i Boomer e Millennials). Anche se la passione per quello che si fa è importante per tutte le generazioni, infatti, i Millennials sembrano dare una maggiore importanza a questo fattore, tanto da diventare la fascia di età più propensa a cambiare lavoro (quattro volte più probabile rispetto ai Boomers, e undici volte rispetto alla GenX). I cambiamenti di lavoro dei Millennials sono molto probabili soprattutto quando l’ambiente di lavoro è ostile, o quando il lavoro non risulta in linea con i propri valori.

A riprova di questo, quando le aziende riuscivano a centrare il bersaglio del diagramma, il rischio di turnover diminuiva molto tra i Millennials.

Should I stay or should I go now?

If I go, there will be trouble

And if I stay it will be double

The Clash

Vediamo ora più nel dettaglio le caratteristiche dei tre fattori individuati da Great Place to Work.

1. Reputazione: “Sono orgoglioso di lavorare qui”

Vantaggi come i tavoli da ping pong e un area break con i pouf vengono spesso ostentati come modi per attirare i Millennials. Le aziende migliori però sanno che questo non basta. I dipendenti devono essere orgogliosi del proprio lavoro e dell’azienda in generale.

Alex D’Amico, direttore senior della strategia di gestione del personale presso Better.com, società specializzata in mutui, immobili e assicurazioni, ha detto: “I vantaggi sono fantastici, ma non penso che siano ciò che tiene impegnati i nostri dipendenti”.

Secondo D’Amico è più importante chiedersi se i dipendenti credono nel lavoro che fanno, si sentono coinvolti e hanno la percezione che l’azienda li stia ascoltando e stia cambiando in base ai loro feedback.

-Leggi anche: Workaholism, la dipendenza da lavoro

2. Significato: “Il mio lavoro ha un significato speciale”

Nei migliori posti di lavoro, l’80% dei millennials afferma che il proprio lavoro ha un significato speciale e non è “solo un lavoro”.

La missione dell’app immobiliare Zillow, ad esempio, è consentire alle persone di fare il passo successivo nel diventare proprietari. Secondo i dirigenti di Zillow questa è una mission di cui tutti i dipendenti possono sentirsi parte. L’azienda è arrivata al 24° posto nella lista dei migliori luoghi di lavoro per i Millennials, che detta così può non sembrare granché, ma se pensiamo alla quantità di aziende presenti negli Stati Uniti, è sicuramente un buon risultato.

“Mettere il cliente al centro di tutto ciò che facciamo ci mantiene con i piedi per terra e umanizza il nostro lavoro”, afferma Leah Sakas, vicepresidente della sezione operativa. “Ci aiuta ad assicurarci che ci concentriamo sulle cose che contano per le persone nella vita reale… È un’opportunità piuttosto rara di plasmare uno dei momenti più significativi della vita delle persone”.

3. Relazione: “Vivo bene il mio lavoro”

Nella classifica dei migliori posti di lavoro, il 92 per cento dei dipendenti Millennial afferma che le persone in azienda non vedono l’ora arrivare al lavoro.

“Affinché i dipendenti possano godersi la vita quotidiana” – dicono gli autori dell’indagine – “c’è bisogno di un luogo che permetta di portare se stessi al lavoro, collaborare con i colleghi e divertirsi un po’ mentre lo fanno”.

Per Bankers Healthcare Group si tratta di creare una dinamica familiare che incoraggi la collaborazione all’interno dei team, afferma Tyler Crawford, Chief Operating Officer. “L’azienda sta davvero concedendo l’opportunità di esprimersi, accogliendo persone che spingono per il pensiero creativo, l’innovazione e per nuove idee?”.

Il punto debole: la soddisfazione sul lavoro

Ci vuole impegno per creare un luogo di lavoro che attragga e trattenga i talenti, siano essi Millennial o meno. Il vantaggio per soddisfare queste tre chiavi è un maggiore coinvolgimento dei dipendenti e un minor turnover. E come sa qualsiasi datore di lavoro, questo è davvero un punto debole per molte aziende.

Leggi anche: Ciao Azienda, Io me ne vado. Perché fare attenzione alla realizzazione del personale non è mai un vero e proprio costo

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