Le persone impiegate a tempo pieno in ambienti di lavoro tossici hanno un rischio tre volte superiore di ricevere una diagnosi di depressione.
Lo conferma uno studio dell’Università dell’Australia del Sud, pubblicato a maggio 2021 sul British Medical Journal, secondo cui le cattive pratiche di gestione del personale rappresentano un rischio maggiore per lo sviluppo di sintomi depressivi.
Inoltre, lavorare per molte ore rappresenta un fattore di vulnerabilità ad infarti, ictus e malattie cardiovascolari, pericoli collegati ad elevati livelli di stress.
I risultati della ricerca non sono sorprendenti per chi si è trovato in prima persona all’interno di un ambiente di lavoro tossico.
Ma quali sono le caratteristiche di un contesto di questo tipo?
Come riconoscere un ambiente di lavoro tossico
Un ambiente di lavoro tossico si riconosce per la presenza di tensione, mobbing e bullismo, mancato riconoscimento delle proprie competenze, scarso ascolto e comprensione reciproca, assenza di autonomia e confusione di ruolo.
Gli ambienti di lavoro tossici si distinguono anche per il senso di insicurezza che trasmettono. La leadership è assente o interviene in modo autoritario. I rapporti tra colleghi sono tesi, caratterizzati da diffidenza e sfiducia, o persino da svalutazione e ostilità.
Quando l’ambiente lavorativo non è sereno, anche l’azienda inizia a rallentare. Non è raro, infatti, che persone impiegate in ambienti lavorativi tesi sviluppino ansia e depressione, assentandosi da lavoro o cercando una posizione altrove. Lo stress a livelli elevati, inoltre, condiziona la qualità di vita della persona e le sue relazioni anche al di fuori dell’ambito lavorativo, innescando una serie di effetti a catena poco desiderabili.
Ecco perché è importante fare qualcosa prima possibile.
Questo vale sia per i dipendenti che per i manager, i quali, se vogliono far crescere la propria azienda, devono tutelare il benessere psicologico delle persone al suo interno, aiutandole a stare bene e a seguire le proprie attitudini e passioni profonde.
“Le aziende che non mostrano apprezzamento per il duro lavoro, che impongono richieste irragionevoli e non danno autonomia, stanno esponendo il personale a un rischio molto maggiore di depressione”
dott.ssa Amy Zadow – University of South Australia
Com’è fatta l’azienda ideale
L’azienda ideale è quella con un buon Psychosocial Safety Climate (PSC), ovvero un “Clima di Sicurezza Psicosociale“. La ricercatrice Maureen Dollard, esperta di psicologia del lavoro e delle organizzazioni dell’Università dell’Australia del Sud, ne ha parlato in un libro pubblicato nel 2019.
Il PSC indica l’insieme di pratiche di gestione, comunicazione e coinvolgimento che tutelano la salute mentale e il senso di sicurezza dei lavoratori.
Le aziende con un buon clima di sicurezza psicosociale sono quelle in cui ci si sente capiti, ascoltati e coinvolti.
Secondo la Teoria del Clima di Sicurezza Psicosociale, le aziende che non fanno nulla per prevenire lo stress dei lavoratori rischiano di scivolare in un circolo vizioso di conseguenze negative.
Dollard e colleghi hanno rilevato, ad esempio, che aziende con bassi punteggi di sicurezza psicosociale presentavano maggiori rischi per la salute psicologica, a causa di:
– elevate quote di mobbing e bullismo;
– scarso ascolto dei lavoratori da parte dei manager;
– esaurimento emotivo e burnout.
Costi di ambienti di lavoro tossici
Tra le conseguenze peggiori per gli ambienti di lavoro tossici, Dollard individua:
– assenteismo;
– scarso coinvolgimento sul lavoro;
– dimissioni a causa dello stress eccessivo;
– scarsa produttività.
In un ambiente di lavoro tossico ci si sente fermi e in trappola. La crescita personale e professionale si interrompe, perché diventa difficile esplorare, fare nuove proposte, cambiare ruolo o avanzare di livello.
Tutto questo ha costi significativi per un’azienda, non solo in termini pratici di malattia e ferie da pagare, ma anche in termini di reputazione. Difficilmente un professionista di valore si avvicinerà a un ambiente lavorativo che ha la reputazione di essere malsano.
-Leggi anche: Ciao azienda, io me ne vado!
Come sopravvivere ad ambienti di lavoro tossici
Non ci sono ricette universali, ma alcuni suggerimenti possono aiutare.
- Prima di tutto, è importante mantenere la calma e non reagire in modo emotivo agli stressor del lavoro.
- In secondo luogo, è utile prendersi del tempo per se stessi, anche solo qualche minuto al giorno, per rilassarsi e ricaricare le energie.
- È fondamentale anche mantenere una buona routine di sonno e riposo: dormire almeno 7-8 ore a notte permette di recuperare le forze e gestire meglio lo stress.
- Infine, è importante coltivare relazioni positive (anche le relazioni possono essere tossiche) e sviluppare una buona rete di supporto: condividere le proprie preoccupazioni con persone di fiducia aiuta a ridurre lo stress.
Se pensi che un ambiente di lavoro teso stia peggiorando la tua qualità della vita, uno spazio di supporto psicologico può esserti d’aiuto. Con uno psicologo puoi parlare delle tue difficoltà, imparare strategie di regolazione delle emozioni e di fronteggiamento dello stress e migliorare il tuo grado assertività. Contattami per fissare un appuntamento o per saperne di più.
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